Dolce, caratteristico, saporito. A Mandorla e Pistacchio.

È questo il sapore dell’Indiegeno Fest 2019: quello della granita più gustosa assaggiata. Quello da effetto falò in spiaggia che ti pervade poi con il retrogusto un po’ nostalgico nel momento in cui sfogli gli scatti in pausa lavorativa. E ti provoca la lacrimuccia perché ripensi a tutte le cose rare e autentiche che caratterizza questo Festival, a partire dalla terra che lo ospita: Patti, a poche miglia dalla bedda Messina.

Una terra bella, con distese di spiagge libere, tramonti rosei e l’acqua azzurra. Una terra dove tutto si trascina lento: le saracinesche si alzano con calma; il profumo inebriante del cibo pervade e riempie le stradine. I colori dei palazzi sono tenui mentre il sorriso degli abitanti è caldo, verace. Di spinoso ci sono solo le punte dei cactus rigogliosi.

Difficile non sentirsi a casa per chi è già abituato al calore tipico del Sud. Impossibile non sentirsi ospite gradito per chi è abituato al ritmo frenetico cittadino e che, in fondo, riconosce la bellezza di quelle cose forse imperfette per la modernità ma vere. E per questo uniche: piazzette protette da floridi oleandri che custodiscono la storia.

Un orizzonte che ti trascina lontano e ti culla. Col suo blu. Col suo silenzio naturale ma ritmato che sa di cultura e natura, di poesia e di contraddizioni, di distanze e scoperte.
Come quelle rese immortali dalle poesie del maestro Camilleri, omaggiato da una splendida installazione concettuale fra le tappe di Notte per la Cultura. “U scrusciu du mari” manca anche a noi.

Nella sua mescolanza di colori, musica, arte e dialetti, l’IndiegenoFest l’ha invasa Patti, anche quest’anno: con l’entusiasmo dilagante di giovani spensierati in spiaggia e con l’energia grintosa di fan e staff presenti dal tramonto all’alba senza sosta. Senza remore: perché di fronte ad un tramonto esclusivo in una riserva naturale come Marinello e poi con il calore di un’alba bellissima sui volti presenti a Tindari, la mente si è svuotata.

E si è goduto esclusivamente dell’istante colorato e tiepido. 

È difficile spiegare l’esperienza trascinante e suggestiva che è stata: 4 location, diversi generi musicali, mille volti, tanti sguardi e un abbraccio gigante di mamma Sicilia che ti riscopre e si riscopre in tutte queste cose rare. Speciali, proprio come la mandorla e il pistacchio. Particolari come i testi autorali di cantanti più impegnati o le musiche elettroniche di giovani più artistici e fantasiosi. 

Di stories e post ne abbiamo prodotti molti, per raccontare come sempre il concept, l'esperienza e il dna del singolo evento. E al di là della musica che ci piace sempre tanto in ogni sfumatura; al di là dei legami che nascono e si mantengono; al di là dell'hype digitale creato e raggiunto nei dati, questo evento ti sconvolge con l'incanto dei posti: uno spettacolo nello spettacolo.

Il racconto già condiviso a ritmo di post, scatti e frame lo racchiudiamo ancora in questi pochi minuti video al suono di MAMMASTOMALE, con un mood più adrenalinico.

Nel mentre lasciati ancora gustare, Indiegeno Fest. Perché #cistodentro ancora. E ancora.